Paura dell'ignoto. 07. La notizia dell'invasione.

Prologo

Nell'ultimo capitolo abbiamo visto lo sbarco dei Viddar sulle spiagge del Regno. Boku è riuscito a vedere tutta la manovra di attracco e successiva creazione del campo nemico. Lo abbiamo lasciato mentre correva in piena notte verso Città Roccaforte per avvertire il suo Signore. In questo episodio ci dirigeremo proprio in questa città per vedere come reagirà il condottiero del Regno.

All'arrivo di Boku alla Città Roccaforte, il sole aveva fatto capolino da un paio d'ore sul Regno. Il ragazzo era sudato fradicio e stremato dalla lunga corsa notturna. Le guardie ai portoni lo riconobbero subito e lo accompagnarono prontamente al cospetto del Duca di Reynwald.

Quest'ultimo si trovava insieme a Croll nella grande sala dei ricevimenti e stavano parlando di un furto ai danni di un maniscalco che rivendicava la paternità di alcuni manufatti ritrovati a casa di un contadino. All'arrivo del paggio che descrisse le condizioni in cui versava il pupillo del Duca, quest'ultimo si precipitò verso l'ingresso del palazzo ad accoglierlo.

Quando arrivò, vide Boku ancora ansimante. Gli andò vicino seguito da Croll e dopo essersi assicurato che non fosse ferito, gli intimò di parlare.

Boku era visibilmente spaventato e sembrava un fiume in piena:

Signore, ho corso tutta la notte. Gli stranieri sono sbarcati in una spiaggia a sud dei ducati che è invisibile da terra. Sono circa seicento uomini decisamente ben armati. Con loro ci sono cavalli e alcuni animali che non ho mai visto nel Regno. Hanno anche trasportato delle casse a terra e si sono premurati di maneggiarle con estrema cautela evitando di farle bagnare dall'acqua salmastra. La cosa più inquietante è che... hanno catturato Nyf!

Le vene sul collo del Duca iniziarono a pulsare convulsamente. Questi figli di una cagna avevano pure osato prendere un ostaggio! Erano partiti già con il piede sbagliato! Dopo aver ascoltato il resoconto dettagliato del ragazzo lo esortò a riposarsi e quindi si rivolse a Croll.

Forse è giunto il tempo di incontrare questi signori.

Il maniscalco, ormai reggente della Città Fortezza, cercò di trovare un modo rispettoso per contraddire il suo Signore senza indispettirlo per cui procedette con estrema cautela:

Signore, tu sai che per me la tua parola è legge e non mi opporrei mai ad un tuo ordine diretto. Con il dovuto rispetto, tuttavia, vorrei esporti il mio punto di vista.

Reynwald lo guardò con aria interrogativa e Croll proseguì:

Questi uomini sono sbarcati in piena notte e in una spiaggia nascosta. E' chiaro che non siano qui per argomentare ma, piuttosto, per combattere. Se mi concedi un consiglio, opterei per non andargli incontro. Sarebbe più prudente inviargli un messaggero per concordare un luogo nel quale darci appuntamento e dove discutere per capire le loro intenzioni. Un nostro arrivo alla spiaggia senza sapere con esattezza chi ci troveremo di fronte, potrebbe rivelarsi quanto meno... ingestibile militarmente... Ovviamente so che i nostri eserciti sono...

Il Duca lo interruppe perché aveva già compreso il senso delle parole del suo interlocutore. Era un uomo d'azione prima di tutto ma valutò la proposta del suo compagno d'armi come un saggio consiglio e si prese qualche secondo per riflettere:

Hai ragione. Meglio procedere con cautela. Fai sellare otto cavalli. Manda un messaggero per avvertire Nysr a Zhoss e uno per avvertire Atn a Salor. Li voglio qui nel più breve tempo possibile. Manda il terzo messaggero presso Omyh a La Terza: anche i Rusdan devono essere messi al corrente della situazione. Invia un quarto cavaliere a Città Oscura per chiamare Fodbra, Cest ed i miei figli maschi: è tempo che Swor e Nessrak prendano parte alle campagne militari del Regno. Gli altri quattro inviali a spiare la situazione ma ordina loro di tenersi a distanza e che non si facciano vedere dagli stranieri. Devono comunicarci ogni loro movimento.

Croll uscì immediatamente dalla sala per adempiere i propri compiti mentre Reynwald rimase da solo. Adagiato su una sedia in castagno, meditava su quegli animali sconosciuti e su quelle casse così venerate dagli invasori. Chi erano costoro e perché si trovavano nel Regno? Ma soprattutto, da dove arrivavano? Un altro pensiero volò ai suoi figli. Sebbene avessero appena quindici e sedici anni erano ormai degli uomini pronti alla guerra ma avrebbero combattuto con onore? Di certo la madre non sarebbe stata contenta di lasciarli andare ma ormai era tempo di diventare uomini e questo un po' lo spaventava.

Quando il reggente tornò nella sala, il Duca si era alzato e stava osservando la città da una finestra:

Signore, i messaggeri e le spie si stanno preparando e partiranno entro un'ora.

Per la prima volta da quando ne aveva memoria, il Duca di Reynwald era indeciso sul da farsi ma una cosa aveva chiara in testa: era un uomo d'azione e non intendeva attendere con le mani in mano.

Portami da loro. Ho cambiato idea. Ma non temere amico mio non ho intenzione di attaccare subito.

Sebbene uno sgomento improvviso assalì Croll, quest'ultimo non ebbe il coraggio di replicare e gli fece strada verso le scuderie. Quando arrivarono, i cavalli erano appena stati strigliati e gli uomini erano pronti a partire. All'arrivo del Duca si misero sugli attenti e costui parlò:

Messaggeri: conoscete tutti la vostra destinazione. Partite subito e non risparmiate i destrieri. Chi sono le spie?

Mentre quattro degli otto uomini di fronte a lui montarono a cavallo e partirono al galoppo, altri quattro rimasero sugli attenti attendendo ulteriori ordini. Il Duca indicò uno di loro:

Tu. Procedi verso la spiaggia e vai a spiare i loro movimenti come già ordinato da Croll. Gli altri tre avranno il compito di presentarsi a costoro per dirgli che voglio incontrarli nella Grande Radura dove cinque anni fa sgominammo mio cugino Ramarok. Andate ma procedete lentamente. Non voglio dare l'impressione di essere preoccupato. Al vostro arrivo, conduceteli alla radura dove saremo ad aspettarvi.

A quelle parole Croll inorridì. Sapeva che il Duca stava per mettersi in una situazione pericolosa e temeva le conseguenze di quel gesto ma non osò contraddirlo. Aveva già esposto il proprio punto di vista ed in parte era stato ascoltato ma l'ultima parola spettava al suo condottiero e costui aveva appena parlato.

I quattro uomini restanti montarono a cavallo e si diressero verso la propria meta.

Due giorni dopo Nysr ed Atn varcarono i portoni della Città Fortezza. Il terzo giorno arrivarono anche i figli del Duca, Swor e Nessrak insieme a Fodbra e Cest.

Swor, il più giovane, assomigliava tremendamente al padre. Lo sguardo era fiero e capace di incutere timore nonostante la sua giovane età; le spalle larghe e possenti rivelavano un'intensa attività fisica fatta di combattimenti con l'ascia e con la spada. Costui, fin da piccolo, volle impugnare l'arma del padre che, sebbene fosse pesante ed imponente, non gli impedì di maneggiarla con destrezza. Aveva ottime doti dialettiche ed era in grado di valutare il modo migliore per uscire da una minaccia bilanciando con maestria la forza fisica e la diplomazia.

Nessrak aveva sedici anni. All'apparenza sembrava più giovane del fratello. Era più alto e più magro ma il suo fisico era un fascio di nervi e la sua costituzione nascondeva una forza fuori dal comune. Costui prediligeva l'uso della spada e dell'arco e sapeva confrontarsi con uomini anche più grossi di lui sfoggiando una velocità di movimento invidiabile. A differenza del più giovane, inoltre, poteva centrare un passerotto in volo anche da quaranta metri di distanza data la sua abilità con l'arco e con la balestra.

Il Consiglio di Guerra si riunì il giorno stesso e il Duca aggiornò tutti sugli avvenimenti riportati da Boku.

All'alba del giorno successivo otto cavalieri partirono in direzione della Grande Radura. Reynwald conduceva in testa seguito da Croll, Nysr, Fodbra e Cest. Atn era al suo fianco. Swor e Nessarak procedevano in coda dato il loro inferiore grado di esperienza. Dopo esser usciti dalla città, il barbaro, si rivolse al condottiero:

Cosa pensi che voglia questa gente?

Il Duca lo guardò con simpatia. I barbari sapevano essere sempre diretti ed aveva imparato ad apprezzare questa loro caratteristica:

Amico mio. Il loro atteggiamento sembra non lasciare adito ad interpretazioni. Sono qui per combattere anche se non mi è chiaro come vogliano procedere. Seicento uomini non sono pochi ma... non sono sufficienti per poter attaccare le nostre città. Forse sono degli sprovveduti o forse no. Solo il tempo ci dirà quale sia la verità. E' anche vero che non possiamo più attendere senza fare nulla. Hanno invaso le nostre terre: dobbiamo rispondere.

Atn rimase in silenzio per tutta la rimanente parte del viaggio finché arrivarono alla Grande Radura. La battaglia dove il Duca di Ramarok aveva perso la vita cinque anni prima, sembrava un ricordo lontano ed ormai sbiadito.

Arrivati alla radura gli uomini scesero dalle proprie cavalcature. Fodbra e Cest si attivarono per raccogliere rami e tronchi per il fuoco mentre il figli del Duca si inoltrarono nel bosco per procurare la cena.

Al ritorno di Swor e Nessarak, il fuoco ardeva e gli uomini erano intorno ad esso. I ragazzi avevano catturato un piccolo cervo e iniziarono a tagliarlo per cucinarlo. Terminata la cena rimasero ancora un po' a parlare e poi si misero a dormire dopo aver assegnato i turni di guardia a gruppi di due.

Spensero quindi il fuoco per evitare spiacevoli sorprese.

Adesso era l'ora dell'attesa.

NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.

Per orientarti nella geografia di questo racconto, ti consiglio di andare nel primo capitolo de *La Guerra dei Ducati e poi tornare qui: La Guerra dei Ducati. 01: una bussola per il lettore.

Indice

Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:



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L'attesa dello scontro si fa sentire come la curiosità di sapere quali diavolerie ci siano nascoste in quelle casse misteriose.
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@libertycrypto27 sei un grande. Non hai idea di quanto mi faccia piacere che tu legga la mia storia. Spero che anche il buon @mad-runner sia sintonizzato :-) Domani uscirà il prossimo episodio. Per ora grazie!!

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Caro amico mio, lo so che devo recuperare questo tuo scritto, sono partito con un racconto che mi sta, in un certo senso, smuovendo tutto un qualcosa dentro che è difficile da descrivere, ma so che devo leggere questo tuo racconto, ma per farlo devo essere più tranquillo d'animo e con una buona predisposizione, arriverò, te l'ho promesso, non dimentico...

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