La notte al pronto soccorso.

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(Edited)

Ieri ho passato una "allegra notte" al pronto soccorso per mio marito, siccome la sfiga lo sapete è infinita anche lui ha avuto problemi renali, quest' anno con i reni non siamo fortunati io ho avuto più recidive di infezione, il gatto ha avuto calcoli e stuvite e ora mio marito la colica e vabbè.
Comunque ho deciso di provare a scrivere un kini racconto su questa notte.
È tanto che non scrivo qualcosa di creativo e oggi mi sembra un buon giorno per ricominciare a prova a scrivere qualcosa che non siano ricette, recensioni,viaggi o riflessioni.

La notte al pronto soccorso

La notte al pronto soccorso è un luogo strano, non è un tempo perché il tempo lì si ferma.

È un luogo stanco, un luogo preoccupato, un luogo caotico, un luogo che puzza di sudore, urina e speranza.

La notte al pronto soccorso c'è un solo grande ospite, l' attesa.

Un ospite ingombrante e spiacevole ma al quale ci si abitua come una vescica che è lì dietro il tallone, dolorosa, persistente e in attesa di essere spurgata.

La notte al pronto soccorso è fatta di volti.

Volti cinerei, cupi, ansiosi, tesi, guardinghi ma anche volti distesi, pacati, fiduciosi.

I volti non hanno nomi ma hanno storie e parlano anche se sono a bocca chiusa.

C'è il volto di signora triste e arrabbiata che attende la madre, su quel volto puoi vedere il ciclo dela vita, dove le mamme diventano figlie e la paura mangia le rughe.

C'è il volto della ragazza burrosa che distende le braccia, un volto infastidito che si culla nella notte preda di un dolore da poco e stordito dal grande russare che rimbomba.

C'è il volto dell' uomo con il viso spezzato, una parte sta ferma un' altra grugnisce, due parti di viso ma un comune malcontento.

C'è il volto del padre che rimbocca la figlia, che corre, che guizza, che prende una manina e la strizza, non star male bambina, canta questo viso.

La notte al pronto soccorso è anche un rumore, spesso sono urla e lamenti che trafiggono orecchie e cuore, rumori che vanno e vengono, ronzii di macchine che cullano la sala, riviste sfogliate, unghie masticate, crackers sgranocchiati, caffè risucchiati, sussuri, bisbigli e in sottofondo, le sirene ma non i canti soavi che escono dal mare.

La notte al pronto soccorso è un sapore, stantio, acidulo, amaro.

La notte al pronto soccorso è una sensazione, come una stretta al petto o una lunga agonia.

La notte al pronto soccorso è un luogo dove non è bello stare, un posto da dimenticare.

Picture source : https://pixabay.com/it/photos/corridoio-ospedale-pulire-camere-5979689/



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10 comments
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Questo racconto è quasi una poesia… bella la frase che da all’attesa il titolo di STAR del pronto soccorso…. È proprio così. Negli ultimi mesi ho visto il pronto soccorso di Rimini e Cesena… purtroppo in entrambi c’era sempre una confusione incredibile. Spero che i tagli alla sanità finiscano qui.

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Spero anche io, noi ieri siamo arrivati alle undici di sera e siamo usciti stamani alle dieci di mattina, la prima visita dopo l' accettazione fatta alle 8 di mattina ed è stato fino ad allora senza anche antidolorifico. Il PS qui è al collasso e parecchio sotto organico.

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Caspita!!! È una situazione estesa ovunque. Anch’io ho avuto la netta impressione che le gestioni del pronto soccorso, sia di Rimini che Cesena, presentavano lacune in forza lavoro.

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Quest'estate ci ho portato la mia ex moglie...dalle 3 di notte me ne sono andato via all 12:00 che lei doveva ancora uscire...evviva i pronto soccorso poco affollati...cioè nessuno!
!LOLZ

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