Io e la velocità - 18° puntata

"Patente e libretto di circolazione, rimanga in auto...", questo fu l'ordine che mi venne impartito...

Memore di quanto era successo con il mio amico figlio del giudice, gli dissi che il libretto era in un cassetto lato passeggero, mi disse di aspettare, il collega aprì la portiera opposta e sotto il tiro del suo mitra presi lentamente il libretto di circolazione...

Lo guardò un po', poi un'altra domanda secca...

"A chi è intestata questa vettura??"

"A mia cognata."

"E a sua cognata non serve la vettura??"

"Se me l'ha prestata, vuol dire che non le serve..."

"Risponda a tono e non faccia il simpatico, dove sta andando?"

Già mi aveva rotto il cazzo, con il suo modo di fare, decisi di andarci giù morbido, considerando il fatto che il coltello è sempre dalla loro parte...

"Sto andando all'Università..."

Guardò la patente, e, tanto per cambiare, un'altra domanda di merda...

"E per andare all'Università perché fa questa strada??

Un calore mi stava venendo su da dentro, come avrei voluto dirgli perché non si stesse facendo i cazzi suoi, ignorante troglodita del cazzo, ma decisi, a modo mio, di prenderlo per il culo...

"Per andare ad Urbino si passa da Pesaro con l'autostrada, poi si fa l'Urbinate, oppure da Riccione, Morciano e Tavoleto, Gallo e Villa Schieti, oppure si passa da qua, promosso?!?!"

Il carabiniere si incazzò di brutto...

"Cos'hai da fare il simpatico, ti ho già detto di limitarti a rispondere alle mie domande, ok?!?!"

Visto che voleva metterla su quel punto, notando anche un piccolo siparietto di curiosi che si era formato nel frattempo, volli iniziare a mettere proprio i puntini sulle i...."

"Innanzitutto il lei, lo pretendo, anche se ho solamente 22 anni, ma non c'è una grande differenza di età tra noi, e visto che non ci conosciamo, e non ci conosceremo mai, pretendo del lei e del rispetto, considerando il fatto che ho la fedina penale pulita, chiaro???"

Divenne paonazzo in faccia, non sapeva bene cosa fare, mi ordinò di aprire il bagagliaio e di rimanere dentro la vettura...

"No, il bagagliaio lo apro senza problemi, ma nella vettura non rimango, non mi fido di voi, non vi conosco, siete armati e io no, per cui scendo lentamente dalla mia vettura e controllo quello che combinate nella mia vettura..."

Una voce dal gruppetto di persone che ormai era di una decina di componenti disse che era giusto, che io vedessi quello che stavano facendo, di fronte a quella situazione il militare rimase un attimo interdetto, poi mi disse di scendere, tenendo le mani bene in vista e di non fare scherzi...

Non ci pensavo minimamente a fare cazzate, non mi piaceva per niente la piega che la questione stava assumendo, ma mi facevo forza del fatto che non avevo nulla da nascondere e che c'erano quelle persone in strada, in fondo, eravamo, oggi come allora, in Italia...

Continua...