Paura dell'ignoto. 05. Sulla spiaggia di notte.
Prologo
Nell'ultimo capitolo abbiamo constatato di quanto gli abitanti dei ducati non abbiano intenzione di aspettare che la situazione si evolva rimanendo con le mani in mano. A differenza dei Rusdan che, come al solito, si riparano dietro le mura delle loro città nel deserto, Reynwald ed Atn decidono di agire ed inviano spie presso tutto il territorio dei ducati. L'obiettivo è tenere sotto controllo il territorio. Il condottiero decide di avvalersi di Boku ed in questo capitolo vedremo proprio quest'ultimo fare un'inquietante scoperta.
Da circa due settimane, Boku seguiva gli spostamenti delle imbarcazioni da terra. Ormai era sicuro che ci fossero almeno tre Golette. Le imbarcazioni si alternavano circumnavigando il Regno in tutta la sua interezza.
La più grande sfoggiava delle vele color porpora e l'albero maestro era visibile anche da grande distanza. Le due sorelle, poco più piccole come dimensioni, sfoggiavano vele color ocra. Sebbene non fosse avvezzo al mondo della navigazione, era chiaro che la manovrabilità di quelle navi, nonostante la considerevole stazza, fosse indubbiamente notevole.
Ogni giorno, all'alba, il suo amico Nyf veniva a dargli il cambio e lui si recava a Città Oscura per riferire eventuali avvistamenti. Poi tornava al punto di ritrovo per dare nuovamente il cambio all'amico e per scambiare due chiacchiere.
Quella notte, mentre dormiva nei pressi di un'insenatura, sentì lo sciabordare dell'acqua farsi più regolare e si svegliò di soprassalto nel momento in cui il suo orecchio udì indistintamente delle voci di alcuni uomini provenire dal mare. Rimase nascosto dentro una piccola grotta naturale in cui aveva trovato riparo e da li era invisibile da occhi indiscreti anche grazie ad alcuni arbusti che aveva posizionato davanti all'apertura che fungeva da ingresso. Decise, dunque, di approfittarne e di sporgersi quel tanto che bastava per avere una migliore visione di ciò che accadeva poco lontano da lui.
La luna era poco più grande di uno spicchio ed illuminava a malapena il paesaggio circostante. Era ovvio che, chiunque fossero, non volevano essere notati.
Gli uomini scesero dalle barche a remi. Boku non ne aveva mai viste di simili: erano molto affusolate e la loro funzione sembrava quella di trasportare velocemente delle persone. Ogni imbarcazione, infatti, conteneva appena tre uomini e in tutto c'erano tre barche per un totale di nove stranieri che stavano per poggiare piede nel Regno.
Appena furono sulla spiaggia, gli intrusi sollevarono le piccole barche e le portarono vicino ad alcuni arbusti. Tagliarono diversi rami con i maceti e li misero sopra i mezzi di trasporto nel tentativo di occultarli ad occhi indiscreti.
Boku cercò di osservare il mare ma non vide traccia di alcuna Goletta. Evidentemente avevano remato per molte miglia cercando di non farsi vedere avvalendosi della copertura fornita dal buio della notte.
Dopo aver nascosto le piccole barche, accumularono altri arbusti in mezzo alla spiaggia e gli diedero fuoco. Boku non capì il significato di quel gesto: che senso aveva fare tanta attenzione per non farsi vedere e poi accendere un fuoco in spiaggia? In quella notte di primavera inoltrata, inoltre, non faceva così freddo da doversi scaldare. Tuttavia, quando dopo nemmeno un minuto, gli uomini spensero il fuoco, comprese: si trattava di un segnale per qualcuno che si trovava al largo e significava:
Siamo arrivati. Tutto bene.
Il ragazzo distingueva a mala pena le figure a qualche decina di metri da lui e respirava appena per paura di essere scoperto. Quando gli uomini si incamminarono su per il pendio, però, li seguì a debita distanza per cercare di scoprire qualcosa di più su di loro.
Arrivati in punta al pendio, si divisero prendendo direzioni diverse a gruppi di tre. Uno andò verso est, uno verso ovest ed un terzo verso nord.
Boku era indeciso sul da farsi ma alla fine sentenziò che attenersi agli ordini fosse la cosa migliore: rimani a sorvegliare la postazione! Tornò dunque verso la spiaggia e si infilò nuovamente nella grotta.
Ovviamente quella notte non riuscì più a prendere sonno e non vedeva l'ora che arrivasse il suo amico per poter correre dal Duca e riferire l'accaduto. Alle prime luci dell'alba attese, come ogni mattina, l'arrivo del suo amico e compagno Nyf. A costui avrebbe raccontato ogni cosa e si sarebbero dati il cambio.
Quando il sole fu alto in cielo, però, Nyf non era ancora arrivato e Boku iniziò a diventare inquieto. Cercò di non pensare subito al peggio e continuò ad osservare la riva da lontano senza scorgere alcuna imbarcazione. Faceva eccezione un piccolo peschereccio del ducato che navigava placidamente ed a velocità ridotta trascinando delle reti da pesca a poppa.
Quando fu il crepuscolo, Boku era decisamente agitato. Nyf non si era visto e a quel punto era plausibile che avesse incontrato uno dei gruppi nemici lungo il suo cammino.
Era notte ed il ragazzo iniziava ad avere fame. Era rimasto due giorni senza cibo ed ora sentiva lo stomaco gorgogliare paurosamente. Sebbene fosse abituato alla vita militare e ad una disciplina rigida, decise di uscire dalla piccola grotta per cercare alcuni granchi da mangiare.
Si recò sugli scogli e riuscì a catturarne un paio. Dopo averli sbattuti più volte sulla pietra tornò indietro tenendo tutti i sensi all'erta. Proprio nel momento in cui stava per varcare l'apertura che conduceva alla sua tana, sentì delle voci provenire dal pendio.
Accelerò il passo e si nascose nell'ombra osservando tre uomini scendere dall'alto. Usavano una lingua strana per comunicare tra loro ma sembrava più un dialetto dei Ducati a lui sconosciuto piuttosto che una lingua straniera. Tutto subito non diede peso alla cosa perché troppo concentrato nel capire cosa stessero facendo. Costoro presero degli altri arbusti e appiccarono nuovamente il fuoco. Questa volta, però, dopo che il fuoco prese vita, coprirono le fiamme con una pelle di lupo nascondendo la luce giusto per pochi secondi. Ripeterono il gesto tre volte consecutive e poi spensero il fuoco definitivamente.
Boku sapeva che si trattava di un segnale ma... cosa voleva dire? Perso nei suoi pensieri si accorse appena che i tre stranieri si allontanarono nuovamente per risalire il pendio e scomparire alla sua vista.
La situazione era critica e Boku era interdetto. Attese per un paio d'ore eventuali sviluppi in silenzio. Poi, non sentendo alcun rumore, si cibò con i granchi che aveva catturato e cercò di prender sonno all'interno della grotta. Forse Nyf aveva visto gli stranieri e si era nascosto... Forse avrebbe rivisto il suo amico domani... Forse era stato catturato... Forse questa gente aveva intenzioni pacifiche.... Forse... ma si addormentò devastato dalla stanchezza ed in preda ai dubbi.
Quando il ragazzo si svegliò era l'alba. Nessuna traccia del suo amico. Con la luce del giorno non osò uscire dalla grotta per paura di essere notato e la giornata trascorse senza novità. Nemmeno di Nyf. Quando arrivò la sera Boku era infreddolito, stanco, affamato e molto agitato. Doveva fare qualcosa ma cosa?
Decise di attendere un altro giorno e poi sarebbe andato a fare rapporto al Duca di Reynwald: quindi si sedette a meditare sulla strada da fare senza essere notato da nessuno.
Poco prima di uscire dalla grotta, però, sentì nuovamente dei passi provenire dal pendio. Quando si alzò per osservare la spiaggia, rivide tutti e nove gli stranieri che erano sbarcati due giorni prima. Uno di loro trasportava sulle spalle un sacco di iuta. Boku avrebbe potuto scommettere di aver visto il sacco muoversi ma era troppo buio per poterlo giurare.
Gli uomini, come le sere precedenti, accesero un fuoco ma questa volta lo lasciarono acceso ad oltranza.
L'ennesimo segnale!
Il tempo sembrava essersi fermato. Lui, nella grotta, osservava quegli uomini e gli stranieri, sulla spiaggia, osservavano il mare illuminati dal fuoco.
Passarono alcune ore. Il ragazzo aveva completamente perso il senso del tempo.
Fu solo nel cuore della notte che a Boku parve di scorgere un enorme ventre in legno di quercia apparire in mezzo al mare come un fantasma illuminato dalla luce del fuoco!
NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.
Per orientarti nella geografia di questo racconto, ti consiglio di andare nel primo capitolo de *La Guerra dei Ducati e poi tornare qui: La Guerra dei Ducati. 01: una bussola per il lettore.
Indice
Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:
Complimenti, molto appassionante, prometto di leggere i capitoli precedenti. 😊
Grazie, sarebbe il regalo più bello sapere che qualcuno segue la storia dall'inizio. Tra l'altro è il sequel di una storia vecchia, sempre raccontata qui su Hive :-D
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