Orangepilling ed il mercato delle fee


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In questi giorni sto facendo proseliti presso i miei colleghi con azioni di orange-pilling soft ma costante.
Una battuta sul prezzo qui; una affermazione su questioni etiche la; e si intavolano discorsi che hanno già portato tre miei colleghi ad acquistare i primi satoshi.
Gli argomenti trattati e le domande poste sono davvero tante.
Ecco alcuni degli argomenti trattati.



Mi rendo conto che aver studiato così tanto l'argomento in tutti questi anni, mi sta servendo davvero molto in questo ambito; i quesiti che le persone pongono sono tanti.
I più frequenti riguardano spesso i wallet e dove tenere i propri satoshi; poi si passa alle solite domande faziose tipo ma è vero che lo usano solo i criminali? oppure ma btc consuma di più o di meno dell'intera Svizzera?; infine ci sono domande più rilassate come quanto costa un bitcoin adesso?.

Quando si riesce a sdoganare questi discorsi e solo per i più curiosi, si iniziano ad affrontare argomenti un pochino più tecnici. Quando si arriva ad affrontare le fee, però, il gioco si fa duro.

Le persone sono abituate principalmente a due tipi di commissioni in ambito sistemi di pagamento:

  • quelle dei bonifici o bollettini postali
  • quelle delle carte di credito.

Le prime sono fisse: dipendono dalla banca e dalla tipologia ma una volta identificato l'importo, esso rimane fisso e sta solo a noi decidere se pagarlo o se preferire un cambio banca.
Le carte di credito, invece, per l'utente sono "gratuite". Discorso diverso per il commerciante ma per al cliente danno la percezione ti gratuità.

Con questi concetti in testa è davvero difficile comprendere le fee di rete.

Di solito, dunque, parto con un breve preambolo che cerco di tenere sempre il più corto possibile ma che è necessario per affrontare il discorso.
Poi introduco il concetto di blocco e di come racchiuda le transazioni; successivamente spiego l'attività del miner seppur ad altissimo livello ed infine il peso di una transazione.
Il tutto viene condito, quando disponibile, da una bella schermata di Mempool.space per far vedere anche in formato grafico ciò che sto raccontando.

Solitamente i visi delle persone rimangono interdette quando spiego loro che l'ammontare delle fee varia nel tempo e all'interno di una giornata può anche passare da 1€ o 2€ a 60€ 80€.
Lo stranimento muta in sgomento quando racconto loro che un altro fattore di influenza è la priorità che si desidera avere: ma come sarebbe? Paghi in base a quanto vuoi essere veloce? Corbezzoli!!
Ma la cosa più difficile da far digerire è che le fee non dipendono dall'ammontare di denaro che si sta spostando ma dagli UTXO che si coinvolgono...
Ovviamente questo argomento lo lascio sempre un po' vago perché gli acronimi spaventano sempre e perché è un argomento un po' più tecnico.

In generale, ciò che è difficile da comprendere, è che le fee siano un mercato che cambia continuamente e dipende da molteplici fattori.

Con i più coraggiosi provo ad addentrarmi su argomenti come la coinbase transaction per ogni blocco e del modello di remunerazione dei miners ma è un argomento che non affronto se non con persone estremamente curiose e desiderose di andare oltre.

E voi? Vi siete trovati a orangepillare qualcuno? Un parente, un collega?
Vi siete imbattuti nella spiegazione del mercato delle fee*?
Raccontatemi le vostre esperienze.



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Anch’io mi sono imbattuto in questi discorsi, una volta provavo a resistere, adesso non ne ho più voglia, spiego le cose a chi si dimostra subito interessato, altrimenti lascio perdere immediatamente e parlo di viaggi… quello funziona sempre

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Ho passato anche io entrambe le fasi. La spiegazione ad oltranza e lo scoramento nel vedere le facce delle persone.
Adesso anche io faccio una cernita all'entrata e cerco di selezionare persone che siano vagamente interessate all'argomento ma mi sono evoluto: cerco un registro comunicativo di volta in volta differente a seconda dell'interlocutore come farò presente nel prossimo articolo inerente questa serie e che riguardano i wallet.

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Io lascio ognuno alle proprie convinzioni e non mi prodigo a "divulgare il verbo".
Se qualcuno prende il discorso, dico la mia, ma non sono certo il primo io a prenderlo...anche perchè tecnicamente non mi sono mai informato, quindi non sarei proprio l'interlocutore più adatto.

Figurati, ho degli amici che hanno lanciato un progetto NFT (poi abbandonato) su OpenSea chain ETH e quando ho chiesto informazioni per dargli consigli, mi hanno risposto che hanno scelto la piattaforma perchè è la più famosa, non considerando minimamente le fee...

!LOLZ
!PGM

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In generale lascio anche io ognuno altre proprie convinzioni. Ho imparato a mie spese, in passato, non ultimo in periodi Covid che ci sono argomenti troppo divisi e sui quali è inutile discutere perché le parti non cambiano idea. Mai.

Tuttavia ci provo a testare il terreno su Bitcoin. Soprattutto con i colleghi più giovani.
E se vedo uno spiraglio mi butto a capofitto.
Se poi vedo chiusura mollo, in caso contrario continuo a battere il ferro 😂
E sta funzionando 🤪

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Io noto che le cryptovalute in generale sono viste come mera speculazione dal più della gente

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Si concordo.
Anche i miei colleghi li sto "convincendo" parlando di prezzo.
Ma d'altro canto anche io, anni fa mi avvicinai per lo stesso motivo: non vale un po' per tutti?
Tempo al tempo: io sono fiducioso

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Io in realtà mi sono avvicinato alle crypto per i faucet e per la possibilità di guadagnarne un po' gratuitamente stando, un treno, molto al PC.
Tutto il resto è venuto dopo e non mi sono mai addentrato troppo nei tecnicismi...sono cose che non capisco 😅

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