La ricerca di un posto di lavoro 1 di 4
Questa storia è stata ispirata dal mio recente cambio di lavoro. Gli ultimi anni della mia vita, a causa di molte diversità di opinioni con il management della azienda presso la quale lavoravo fino all'inizio del 2023, sono stati caratterizzati da un annichilimento professionale e personale che mi ha portato a cercare delle alternative.
Sono otto mesi che ho trovato un lavoro decisamente più appagante e spesso mi chiedo perchè non sono uscito prima dalla mia comfort zone...
Un uomo è seduto al suo tavolo di lavoro, immerso nella luce blu del monitor del suo computer. E’ tardi, fuori è buio ormai da ore e l'unica fonte di luce nella stanza proviene dallo schermo che risplende con la promessa di nuove opportunità professionali.
L’uomo sta navigando su internet, esplora i vari siti di annunci di lavoro, ognuno pieno di possibilità e prospettive ma il suo occhio vacilla dopo una giornata passata in ufficio con colleghi che non stima facendo cose ripetitive e che non lo stimolano per nulla. Uno sbadiglio gli deforma il viso ma non si preoccupa nemmeno di coprirsi la bocca con una mano perché sta pensando a nuove strategie di ricerca.
Si gira verso una tazzina fumante adagiata vicino al computer e dopo averla portata alla bocca, beve un sorso di caffè sforzandosi di far tornare vigili i suoi occhi.
Con la mano guida il mouse a scorrere su una miriade di offerte di lavoro e cerca, giorno dopo giorno, sera dopo sera, qualcosa che corrisponda alle sue capacità, alle sue aspirazioni, a ciò che vuole davvero da un lavoro. C'è un'aria di determinazione che lo avvolge, un'aura di risolutezza che riempie la stanza.
Il suo curriculum vitae è aperto su un'altra scheda del suo browser, pronto per essere aggiornato e inviato. Ha passato ore a perfezionarlo, a rivedere ogni dettaglio, a considerare ogni singola parola e frase. Ogni tanto, fa una pausa, si allunga per prendere la sua tazza di caffè e sorseggia lentamente, riflettendo sulla sua ricerca.
Nonostante i giorni trascorsi a perpetrare questa attività, nonostante la stanchezza che inizia a farsi sentire, rimane speranzoso. Sa che là fuori è pieno di opportunità. Basta trovare quella giusta. Perciò, con un ultimo sorseggio, ritorna alla sua ricerca, con rinnovata energia e concentrazione.
Dopo aver individuato una decina di opzioni che lo soddisfano, l'uomo si mette a inviare il suo curriculum alle rispettiva aziende, una dopo l'altra.
Ogni clic del mouse è un passo avanti verso un potenziale futuro professionale. Ogni invio è un seme piantato, sperando che germogli in un'opportunità.
Dopo ore di questo rituale, inizia a sentire il peso della stanchezza. Le sue palpebre diventano pesanti, il suo sguardo inizia ad offuscarsi. Ma non si ferma finché non completa la sua selezione.
Finalmente, quando l'ultimo curriculum è stato inviato, l'uomo si alza dalla sua scrivania. Si allunga, sentendo i suoi muscoli protestare per le ore trascorse seduto. Si gira per guardare la stanza e vede il divano vuoto e la tv spenta: la sua compagna è già andata a dormire.
Con un profondo sospiro la raggiunge a letto. Si toglie i vestiti e si infila sotto le coperte. Il suo corpo cede alla stanchezza, il suo respiro diventa lento e regolare. Mentre si addormenta, l'ultimo pensiero che gli attraversa la mente è la proiezione della sua immagine davanti ad un selezionatore. Domani sarà un altro giorno, un altro passo avanti nella sua ricerca. Ma per ora, è tempo di riposare.
Le immagini in questo articolo sono:
- copertina: generata con intelligenza artificiale su Gencraft
Adesso però io voglio sapere quale è il nuovo lavoro! 😜
Ahahah. Mi occupo della gestione del datawarehouse in una banca internazionale.
🤪
Datawe che????? 😅
Vabbè, faccio finta di aver capito 🤣🤣🤣
!discovery 25
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Auguri per la nuova avventura, in effetti il "vibe" di un luogo di lavoro dice tutto. Ma nel 99% dei casi dipende dal titolare o da chi dirige il luogo. Aziende che sembrano o si avvicinano a dicasteri, di fatto sono spesso (non sempre) le migliori. Il capo è anch'esso una parte dell'ingranaggio, per cui se gli porti i risultati ed è sicuro di questo, se nel periodo di calma stai cinque minuti di più al caffè, non frega niente.