Il soccorritore criminale

Una settimana fa la tragedia di Patrizia, Bianca e Cristian sul Natisone a Premariacco, poco distante da dove abito. Un posto che conosco.

Il dibattito che si è scatenato orami trascende l'assurdo. Il direttore del Gazzettino arriva a scrivere un editoriale dove la colpa non è assolutamente in nessun modo dei ragazzi. E chiaramente senza scriverlo in modo aperto, se non è zuppa è pan bagnato, ovvero la colpa è di chi ha provato a salvarli.

Tralascio quelli che non capiscono ne sono in grado di capire come è composto il luogo, altrimenti non commenterebbero a sproposito. Come ogni torrente o fiume a carattere torrentizio finisce che qualcuno ci rimane secco o viene salvato in extremis. La differenza è che qui c'è il Ponte Romano, un ponte posto in alto (10-15 metri) rispetto a Premariacco beach, quindi con una visuale piena. La strada è una delle vie di accesso al paese, chiaro che quelli che passano si accorgano di cosa succede sotto.

I testimoni sul ponte erano oggettivamente impotenti, quindi nel mondo degli smartphone qualcuno prende il telefonino e filma. Opinabile o meno che sia, visto che solo questo merita un post a parte, l'evento tragico diventa mediatico a livello nazionale.

E quando è tale diventa la gallina da sfruttare per vedere qualche copia, per cui si dà contro alle forze di soccorso. Altrimenti la narrativa dei ragazzi che da soli si ficcano nei guai dura poco.

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E i giornali non sono i soli, la Procura apre una inchiesta, salvo che nella stessa già si dice tra le righe "che le tragedie in natura accadono". Come dire, volevamo apparire anche noi.

Poi arriva il Codacons che non si capisce cosa centri, visto che qui semmai siamo cittadini e non consumatori, e di fatti si inserisce per farsi pubblicità prodromo sua.

Tutto questo casino e la sentenza mediatica è già scritta, la colpa è del numero unico di emergenza, dei vigili del fuoco e il comune con i cartelli che per altro ci sono e mica pochi. Tanto appunto che si arriva all'assurdo che i ragazzi avrebbero zero colpe.

Porto un solo dato della cronistoria. La tragedia si è consumata in 30 minuti dalla prima chiamata, di cui almeno dal sedicesimo arrivano i Vigili del Fuoco. Quindi la finestra operativa reale per salvarli era di quattordici minuti.

In questa sezione temporale la portata dell'acqua aumentava in modo esponenziale. Tenendo conto che l'acqua è torrentizia, quindi limacciosa, pesante con detriti. Ovvero le gambe dei tre erano bombardate da sassi e detriti lanciati a velocità folle dalla corrente. E neanche saper nuotare valeva granché, la densità del limo in sospensione è di diversi ordini di grandezza più complicato rispetto al normale. Senza contare la velocità della corrente.

Se la finestra temporale fosse stata più ampia grazie ad una portata d'acqua minore sicuro si sarebbe riusciti a salvarli per mezzo dei barchini assicurati a funi che per l'appunto stavano allestendo. L'elicottero era comunque inutile perché al primo prelievo avrebbe levato agli altri due la massa di resistenza alla corrente, condannandoli a morte in modo implicito.

Come si intuisce la questione è complicata, e dobbiamo anche considerare la sicurezza dei soccorritori.

Quello che invece trovo criminale è la deresponsabilizzazione che poi porta a forzare la politica verso scelte insensate. Tipo recintiamo la zona, ma poi se qualcuno scavalca le reti? allora serve la vigilanza, insomma mi pare il teatro dell'assurdo.

Si è trattata di una disgrazia, ma la colpa è al 100% dei tre ragazzi.

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