Il panettone di chiara
Come dice il detto, chi fa sbaglia. Anche fosse una questione statistica, prima o poi la badilata in faccia te la prendi. Ed è il caso di Chiara Ferragni con il panettone, e a quanto pare anche delle uova di Pasqua. Come dire, con le feste comandate proprio non ci ha preso.
La vicenda è grave perché si è minata la fiducia tra i consumatori e il cosiddetto terzo settore. In questo caso due aziende che in una sorta di collaborazione, puntavano a vendere più prodotti, dato che questi avrebbero generato una beneficenza.
Peccato che la stessa fosse al netto delle spese, tra le quali figuravano pure gli introiti della Signora Ferragni, tanto che alcuni giornali parlano di oltre un milione di euro a fronte di 36000 euro date in beneficenza. Un delta di prezzo oggettivamente troppo spropositato.
Nel mondo anglosassone sarebbe "game over" ma noi siamo nel mondo Latino. La Ferragni fa un video di scuse, indossando una felpa del suo marchio. E il risultato è stato che tale prodotto sia andato esaurito. Prodotto per altro che non costa proprio due spicci, 600 euro, sarebbe interessante conoscere quanto ammonti la spesa produttiva, rispetto al prezzo finale.
Ma questa è la parte interessante, cioè lei si mostra con un vestito, certo nuda è ovvio che non potesse apparire, ma non lo ha pubblicizzato direttamente mettendo un link o mostrando un logo evidente. Eppure, c'è chi guardando il video ha focalizzato l'attenzione non a quello che stava dicendo, ma cosa avesse addosso.
Questa non è una attenuante per il pasticcio che la vede protagonista, ma allo stesso tempo senza la collaborazione silente dei "followers" di certo non andava molto lontano.
Tutto ciò getta un'ombra inquietante sullo stato della società, pre fortuna non tutta, ma una consistente parte sì.
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