You just spend different / Spendi solo in maniera diversa [ENG/ITA]


All pictures created by me with Copilot

A few weeks ago on Instagram a story was in fashion where each user indicated on a preconceived infographic the destinations in the world where he went.

It had attracted my attention because I was curious where the other people had been and if some destinations that I consider unusual maybe some of them had visited them.

A week or a little more passes and I find an article where he criticises this kind of content, because they would be a way to flaunt one's economic well-being. What makes me think. My partner and I love to travel, it's perhaps the greatest passion we share,

But I don't consider them rich people, on the contrary.

But that article somehow made me feel guilty, because yes,

Travelling costs and not cheap.

I brood over weeks and try to analyse my situation and compare it with others to understand if without realising it, I live an economic well-being without realising it.

Travelling is expensive, you need money. But I consider myself a thrifty person. This means that I don't allow myself to indulge in unbridled luxuries or pleasures. I don't often dine out. Few aperitifs, few personal expenses, little shopping and by little I mean very little. I'm also very careful for household expenses.

All my cash outflows are monitored. All. Always.

The biggest expenses I make are for travel and even here, I look for the cheapest possible solutions: the less I spend on a trip, the more trips I can make.

Of course, they don't skime on safety or hygiene, but I'm satisfied. My past as a scout in this sense helps.

So if I pay attention to all my expenses and allow myself, always with an economic perspective, to the trips that are my passion, am I to be considered a person with a good economic well-being?

Travelling is my passion. I'm not married, I don't have children. A conscious choice. If I, declaring the destinations I have visited in the world, slam my economic well-being in the face of others, what should I say about those who have two children and post photos at the sea?

Taking your family to the beach in August costs, taking them out to dinner too, isn't that also a demonstration of wealth?

Almost ten years ago I had read an article that showed that raising a child up to the age of 18 cost as much as a Porche. If this is not a demonstration of wealth...

I think it's just a matter of choices, of preferences. Everyone does what they prefer with the cards they have. We should not judge and remember that often even lifestyles that are apparently common, require not insignificant financial commitments.

Living is expensive, it's also expensive. But just as it makes sense to always try to save something for the future, it also makes sense to enjoy life lightly with the things we like the most.

Qualche settimana fa su Instagram andava di moda una storia dove ogni utente indicava su una infografica precostituita le destinazioni nel mondo dove è stato.
Aveva attratto la mia attenzione perché curiosavo dove erano state le altre persone e se alcune mete che considero insolite magari qualcuno di loro le aveva visitate.

Passa una settimana o poco più e trovo un articolo dove critica questo genere di contenuti, perché sarebbero un modo di ostentare il proprio benessere economico. Il che mi da da riflettere. Io e la mia compagna amiamo viaggiare, è forse la passione maggiore che condividiamo,
ma non ci reputo persone ricche, anzi.
Ma quell’articolo mi ha fatto in qualche modo sentire in colpa, perché si,
viaggiare costa e non poco.

Ci rimugino su delle settimane e provo ad analizzare la mia situazione e paragonarla ad altre per capire se senza rendermene conto, vivo un benessere economico senza rendermene conto.

Viaggiare costa, servono i soldi. Ma mi reputo una persona parsimoniosa. Questo significa che non mi concedo lussi o piaceri sfrenati. Non ceno fuori spesso. Pochi aperitivi, poche spese personali, poco shopping e con poco intendo davvero poco. Anche per le spese domestiche sono molto attento.

Tutte le mie uscite in denaro sono monitorate. Tutte. Sempre.
Le spese più grosse che faccio sono per i viaggi e anche qui, cerco le soluzioni più economiche possibili: meno spendo per un viaggio, più viaggi posso fare.
Certo, non lesino su sicurezza o igiene, ma sono accontentarmi. Il mio passato da scout in tal senso, aiuta.
Se quindi sto attento a tutte le mie spese e mi concedo, sempre con una ottica economica, dei viaggi che sono la mia passione, sono da considerarmi una persona con un buon benessere economico?

I viaggi sono la mia passione. Non sono sposato, non ho figli. Una scelta consapevole. Se io, dichiarando le destinazioni che ho visitato nel mondo, sbatto in faccia agli altri il mio benessere economico, cosa devo dire di chi ha due figli e posta foto al mare?
Portare al mare ad Agosto la propria famiglia costa, portarla fuori a cena pure, non è forse anche quella una dimostrazione di ricchezza?

Oramai quasi una decina di anni fa avevo letto un articolo che dimostrava che crescere un figlio fino ai 18 anni costava come una Porche. Se non è questa una dimostrazione di ricchezza…

Credo che sia solo una questione di scelte, di preferenze. Ognuno fa come preferisce con e carte che ha. Non dovremmo giudicare e ricordarci che spesso anche stili di vita che apparentemente risultano comuni, richiedono degli impegni finanziari di non poco conto.

Vivere costa, costa anche caro. Ma così come ha senso cercare di risparmiare sempre qualcosa per il futuro, ha anche senso goderci in leggerezza la vita con le cose che più ci piacciono.

Posted Using InLeo Alpha



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Sounds like you are very frugal my friend!👍That’s that’s a good thing. It allows you to travel and enjoy!😇😊

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Yeah, I try to live in that way. I spend only in what I think it’s meaning for me.

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Spot on, I couldn’t have said it better myself!👍😊

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Ognuno spende i soldi come vuole, mi spiego meglio... fare un viaggio alle Maldive è costoso, una bicicletta da corsa ultra leggera costa come il viaggio.

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Esatto. Non credo sia giusto giudicare ciò che una persona sceglie.
Ma spesso, avere di figli, poter sostenere il costo dei figli, non viene considerato un lusso come fare un viaggio costoso.

È un esempio e una provocazione. Non ho nulla contro chi sceglie la genitorialita.

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Oramai quasi una decina di anni fa avevo letto un articolo che dimostrava che crescere un figlio fino ai 18 anni costava come una Porche.

Sfortunatamente è vero e diventa sempre più vero a ogni anno che scorre. Alle alte sfere con tutta evidenza è stato in uggia il boom economico che nella seconda metà del secolo scorso ha permesso a milioni di famiglie di cambiare di stato e alle monostipendiate di operai, muratori e piccoli impiegati di fare vita degna di classe media. Allora non è che mantenere un figlio fino ai 18 anni costava come una Porche, ma un papà muratore con moglie casalinga semmai riusciva a comprare la Porche al pargolo appena pigliava la patente. Chiunque non di generazione Z nè tra gli ultimi millennials se lo dovrebbe ricordare, come si viveva prima di questo malefico terzo millennio.

Passa una settimana o poco più e trovo un articolo dove critica questo genere di contenuti, perché sarebbero un modo di ostentare il proprio benessere economico.

Semmai, mi preoccuperei piuttosto di non risultare minimamente riconoscibile, se no, a parte i ladri che t'arrivano a casa, aggiungiamoci pure gli eserciti di vividores o pidões, come si chiamano qui🤣:
untitled.gif

Se quindi sto attento a tutte le mie spese e mi concedo, sempre con una ottica economica, dei viaggi che sono la mia passione, sono da considerarmi una persona con un buon benessere economico?

Amico mio, al giorno d'oggi, decisamente si (semmai, non capisco perchè dovrebbe essere una condizione criticabile e alvo di polemiche). Ovvio che la nostra generazione (supponendo che sei nato negli anni ottanta), ricordando il genere di vita che facevamo con i genitori, si sente sicuramente povera. Perchè allora come allora, oltre ai viaggi frequentissimi (incluse le famiglie monostipendiate operaie di quattro persone che si potevano permettere la vacanza al mare per un mese), abbonamenti a palestre, piscine, corsi di musica extrascolatici, non esisteva proprio che quando andavi a fare la spesa, dovevi scegliere tra le pesche e le albicocche per non sforare il budget (tanto per fare un esempio banale). Non esisteva proprio che quando si rompeva il frigo allora tagliavi l'abbonamento in palestra. Oggi la classe media in Italia (lo leggo su quei pochi giornali online che non mi chiedono la piaga dell'abbonamento per accedere agli articoli) è quella che non riesce più a tenere scorte alimentari in casa, che non può più permettersi di comprare nè carne nè pesce, oltre ovviamente ad avere tagliato tutte le spese voluttuarie. Ma riesce ancora a pagarsi le visite mediche specialistiche. Considerato che ora come ora i piccolo-borghesi risparmiano pure a repentaglio della salute e i viaggi se li sono scordati. I poveri veri, oramai, sono quelli che non si curano proprio più se si ammalano (come mi ha riferito una cara amica romana) e non si possono permettere di ricomprare il frigo quando gli si rompe e allora restano senza. Nei peggiori casi, vivono come questa tizia qui:

blogfrancesconarmenni.png

Che tra l'altro, afferma pure di gente che vive ancora peggio di lei (immagino i senzatetto, a questo punto, per non averci nemmeno casa di proprietà e non essere per forza di cose in grado di pagare un affitto, che se guadagni solo 300 al mese è ovviamente impossibile).

Non sono sposato, non ho figli.

Anche la mia coppia ha deciso di non averne. Personalmente riteniamo che dati i chiari di luna, è proprio da incoscienti se non si è come minimo benestanti (alla meno peggio, di classe media-alta). In uno dei forum finanziari dove sono iscritta, oramai perfino alcuni africani e asiatici hanno iniziato a prendere questa posizione e affermano che cercare di concepire un figlio in mancanza di finanze solide è una decisione da spensierati. Ne sapevano qualcosa i miei suoceri che non potevano pagare nemmeno il dentista ai figli. E la mia cognata più giovane è rimasta con una sordità permanente a seguito di orecchioni che non le avevano potuto curare.

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