Una criptovaluta si può promuovere con il Multi-Level-Marketing?

Non c'è niente di male nel promuovere la Pollo-Coin, a patto che il "Pollo" non sia colui che acquista quella moneta e poi viene incoraggiato a promuoverla attraverso il Network Marketing.
Durante un incontro con alcuni imprenditori, quando hanno capito che sono abbastanza appassionato di criptovalute, mi hanno bombardato di domande e ho scoperto che mentre uno di loro sta già collaborando con un progetto di tracciabilità di filiera, una signora era stata invitata da un link a una presentazione di Bitcoin. Network Marketing e criptovalute: un'associazione che eviterei volentieri.

Il progetto di tracciabilità è bellissimo. Inoltre, anch'io ho aderito a un progetto di questo tipo e ne parlerò prossimamente.
Ma quando sento parlare della presentazione di Bitcoin, che forse avviene solo il mercoledì sera, sento i primi brividi lungo la schiena. I brividi sono dovuti al numero di truffe subite da tante persone e che mi hanno raccontato la loro esperienza, tanto da farmi provare questa sensazione come se l'avessi vissuta in prima persona.

Il Bitcoin non ha bisogno di presentazioni il mercoledì sera, né di un volume minimo di ingressi, né di serate di presentazione coinvolgenti. Attenzione, non sono contrario alla divulgazione, ma deve essere finalizzata a promuovere formazione e informazione, non allettanti piani di compenso e progetti un po' "creativi".

Questo articolo sarà scomodo, ma mi propongo di porre una pietra miliare nella valutazione dei progetti.

Primo punto: il progetto deve essere valutato attentamente.

Quanto è davvero innovativo? Quanti altri ci hanno già provato o ci stanno provando? Ad esempio, se una nuova criptovaluta propone un nuovo wallet (centralizzato) per criptovalute e token che consente di pagare direttamente dall'applicazione, non è una novità.
Ma proprio per nulla!
Abbiamo già i vari Crypto.com, Electrum, Ledger. Se proprio vogliamo essere trasgressivi, Coinbase e Binance sono sicuramente validi grazie al loro Wallet integrato, molto più decentralizzato di questi "innovativi Wallet emergenti". Infine, se siamo amanti delle banche e non possiamo fare a meno di un sistema centralizzato al 100%, c'è anche Wirex.

Ho ancora nelle orecchie Firstcoin e Coinspace, due progetti di cui non si sente più parlare, che hanno mosso capitali davvero ingenti, e che miravano alla diffusione delle criptovalute, alla creazione di un sistema di scambio universale, e alla creazione di bancomat per le criptovalute.

Secondo: cosa influenza il prezzo della moneta (o aspirante tale)?

La moneta è quotata in una borsa pubblica? Quali sono i volumi scambiati sulla moneta? Qual è l'offerta massima e quale quella circolante?
Ho ancora negli occhi la situazione che si è verificata con Firstcoin. Gli aderenti dovevano acquistare un pacchetto di FRST, questi presunti token, che però dovevano rimanere vincolati per 6 mesi e non potevano essere venduti. Immaginate cosa è successo: per mesi e mesi i volumi sono stati ovviamente orientati all'acquisto, dato che i token non potevano essere venduti. Il prezzo ha quindi continuato a salire.
E quando è stato sbloccato il pacchetto per i primi a entrare? Vendita massiccia e crollo del prezzo. In pratica, il prezzo è crollato nel giro di un paio di giorni da oltre 10 dollari a meno di 50 centesimi.
Come generare lo stesso meccanismo? Convincere le persone che puntando le monete si ricevono dividendi periodici, magari anche giornalieri.
Mi è venuto un brivido al collo.
Aspettate, vado a prepararmi un caffè per riscaldarmi.

Bene, ora con la tazza a portata di mano posso continuare.

Terzo: e dov'è la Blockchain?
In questo caso, bisogna valutare se la Blockchain è davvero decentralizzata, pubblica, permissionless, trustless... insomma, un po' di cose. Partendo da uno screening approssimativo, si può verificare quanti nodi ha la Blockchain, la distribuzione dell'Hashing Power, la posizione dei nodi (vedi Tron, vedi Ethereum), il numero di indirizzi attivi e molte altre informazioni abbastanza tecniche.

È chiaro che un repository su Github, prima di essere un "buon inizio", è un inizio necessario per sviluppare coscienziosamente un progetto, ma la validità dei contenuti resta da verificare.
Inoltre, una cartella su Github contiene codici di programmazione che difficilmente possono essere verificati dagli aderenti. Questi potenziali aderenti saranno probabilmente abbagliati dai potenziali guadagni paventati e non saranno incentivati a cercare di smontare il progetto con le proprie mani. Volete andare contro il leader con cui avete già parlato? O distruggere l'attività dell'amico di merende che vi ha invitato alla presentazione?

Quarto: da dove proviene il reddito di chi detiene (o promuove) le monete?

Nelle criptovalute reali, si può guadagnare dal mercato principalmente apprezzando le monete in proprio possesso, con il trading o con lo Staking. Lo Staking è un metodo per generare voti sul proprio Nodo completo (PoS) o in alternativa per votare un Delegato che raggruppa i votanti (dPoS). Più voti ottiene un nodo/delegato, più ottiene un potere di convalida del blocco.
Raramente ho visto criptovalute, degne di questo nome, pagare più del 15% all'anno per lo staking!

E se quello che sta facendo la vostra Pollo-Coin non fosse un vero e proprio Staking? Vi spiego...

Lo staking prevede il rilascio da parte della società che propone la criptovaluta di una ricompensa proporzionale alla quantità di voti forniti al nodo che effettivamente convalida il blocco. In un blocco si presume che ci siano informazioni da convalidare. Una Pollo-Coin che deve ancora lanciare la sua applicazione sul mercato non ha ancora transazioni P2P da convalidare. E se il suo Exchange è centralizzato, non ha bisogno di inserire tutti i dati nella Blockchain (vedi differenza tra Binance e Binance DEX).
Quindi, se questa Pollo-Coin fosse già in circolazione, in base a cosa i suoi membri pagherebbero forse ogni giorno? E come mai pagherebbe dei bonus a chi recluta altre persone? La Blockchain non dovrebbe rendere la transazione pseudonima? E questi bonus, dato che non ci sono informazioni da convalidare, sulla base di cosa verrebbero pagati?

La domanda che dovreste iniziare a porvi è: è davvero necessario che le criptovalute si muovano nel Network Marketing?

Quinto: andiamo oltre lo staking, che credo di aver messo in discussione a sufficienza.

Ora supponiamo che lo staking esista e sia reale, cioè con informazioni reali da convalidare. Perché è disponibile un bonus per invitare altre persone?
Considerando che anche la Pollo-coin per avere un minimo di appeal sul mercato dovrebbe essere disinflazionistica (non necessariamente deflazionistica) e quindi avere un'offerta limitata, quante persone devono ancora essere reclutate per completare l'offerta di Pollo-coin?
I casi che vedo sono due: o l'offerta non sarà veramente limitata e, dato che il sistema è centralizzato, alcuni dati sulle monete in circolazione e sull'offerta massima allegata possono essere falsificati, altrimenti quando la soglia definitiva viene raggiunta (se è veramente fissa), non saranno in grado di non avere più monete dall'offerta da usare per pagare le commissioni. Mentre lo staking potrà ancora essere pagato, ma a quel punto dovrà davvero agire come validatore di transazioni, e la ricompensa per lo staker dovrà essere una commissione sulla transazione. Quante transazioni e commissioni dovranno esserci su questa Pollo-coin per mantenere lo staking redditizio? E quanto dovrà fare questa Pollo-coin per capillarizzare la sua diffusione?

Ci sono quindi dei rischi: se la Moneta non venisse utilizzata a sufficienza, le transazioni, e quindi le commissioni, sarebbero poche e le ricompense dello Staking altrettanto scarse. Vi aspettate davvero che tutti gli utenti di Pollo che hanno aderito a questa rete tengano i loro soldi vincolati per continuare a fare staking? Io credo di no, la Blockchain (se mai è esistita) perderà nodi e tenderà a centralizzarsi maggiormente, riducendo ancora di più le transazioni e creando una potenziale spirale di abbandono, vendita del token e conseguente azzeramento del prezzo.

E soprattutto: se la Supply è stato erogata completamente, da dove verranno prese le commissioni di reclutamento e mantenimento di quegli accattivanti Compensation Plan?

Sesta riflessione: ma le persone che promuovono questi progetti, sono anch'esse dei polli o dei truffatori seriali?

Abbiamo parlato di decentralizzazione, Blockchain, libero scambio, dinamiche di approvvigionamento, ma chi sono le persone che promuovono queste attività e che portafoglio/carnet hanno?

Ricordo quando ho collaborato con un normale prodotto di network marketing: continuava a ripetere che la struttura creata e il conseguente reddito generato sarebbero stati ereditabili per 5 generazioni. In questo caso, rientrando tra i primi aderenti ad alcuni progetti miseramente falliti in pochi mesi, e creando una struttura sufficientemente grande, le 5 generazioni le sistema in un colpo solo.

Il Network Marketing come metodo di promozione delle criptovalute non è una combinazione che deve essere fatta. Almeno per come sono intese la maggior parte delle imprese che pretendono di occuparsi di criptovalute attraverso il network marketing, ma che finora hanno solo creato buchi finanziari a danno degli investitori. Lasciamo le criptovalute al libero mercato, ed eventualmente utilizziamo il Network Marketing per la promozione dei servizi ad esse collegati, ma non per la promozione delle stesse.

E come diceva Gianni Rodari: "Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa". E io aggiungo: "In realtà di Torre di Pisa ne hanno costruita una sola".