La corrente che passa nei fili - 6° parte

Non mi ero reso conto, cari lettori, di aver creato tutta questa aspettativa nella continuazione del mio racconto, a volte lo voglio fare, ma in questo caso non ero da me voluto, procedo immediatamente...

Non ho riportato conseguenze da quella botta avuta dalla corrente di 380 Volt, forse una piccola bruciatura ma molto superficiale, solo questo grande dolore, che sparì molto rapidamente, la capacità di recupero e di superare delle momentanee difficoltà o avversità è molto elevata in giovane età, per cui girai in fretta la pagina e via, anche se per diversi mesi stavo ancora più attento alla corrente...

Un altro episodio, molto poco simpatico, mi capitò verso i 16, 17 anni, una mattina, di quelle in cui ero in coma profondo, avevo a che fare con il flessibile, quel particolare attrezzo che taglia, grazie al disco rotante che viaggia ad altissima velocità, all'epoca non ero molto amante di questo attrezzo, a differenza dei tempi attuali, in cui lo uso in maniera abbastanza frequente e con piacere, all'epoca mi faceva quasi paura, per la grande pericolosità che aveva, oltretutto quello di mio fratello era veramente grande, non che io avessi una struttura gracile, perché ho sempre avuto una corporatura robusta e spalle generose, ma avevo di quelle fobie strane, una di queste era per quello strumento di lavoro, per cui mio fratello tendeva a non farmelo usare, ma quella particolare mattina, non ricordo bene per quale motivo, dovevo usarlo per forza...

Lo prendo, era pure pesante da matti, dovevo tagliare un qualcosa, che non ricordo bene cosa fosse, neppure il motivo per cui mi scappò dalle mani, ma non dimenticherò mai quello che combinò in quella stanza, che apparteneva a un appartamento inserito in una palazzina in costruzione...

Con buona probabilità, il flessibile mi puntò contro l'oggetto che stavo tagliando, e mi prese via dalle mani, cominciando a saltare per la stanza, grazie alla forza dirompente della sua rotazione, solo chi ha provato un'esperienza del genere può capire fino in fondo quello che sto raccontando, ma il pericolo fu realmente tanto, perché lui saltava avanti e indietro, a destra e sinistra, come un dannato, in quanto era ancora attaccato alla corrente, cacciai un urlo disumano, mio fratello accorse nella stanza e rischiando di suo andò a staccare la spina dalla prolunga volante che avevamo messo, lentamente il flessibile iniziava a perdere velocità, ma non era così immediata la cosa, perché c'era da vincere parecchia forza d'inerzia...

Quando ormai gran parte della sua vigoria era svanita e mi stavo quasi rilassando, successe un altro colpo di scena, il flessibile puntò contro il pavimento e fece come un balzo all'indietro, causato dalla residua forza che gli era rimasta, non avevo ancora abbassato, per mia fortuna, la guardia, per cui istintivamente calcolai la sua traiettoria e mi fiondai finalmente verso la porta, per uscire dalla stanza, mentre lo mandavo a fanculo mentalmente e verbalmente, il flessibile finiva finalmente la sua folle corsa...