Gli USA trasformano il calcio in hockey su ghiaccio
Photo by Andy Witchger, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
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La scelta della sede in cui disputare alcuni incontri, specialmente quando si parla di rappresentative nazionali, può sovente assumere più importanza delle stesse qualità tecniche delle squadre destinate a scendere in campo. Costringere gli avversari a disputare un match in condizioni climatiche o ambientali per loro particolarmente difficili, può forse non sembrare troppo elegante agli occhi degli animi più puri, ma rappresenta spesso la mossa in grado di indirizzare in maniera decisiva le gare.
Ne sanno qualcosa, ad esempio, in Bolivia, dove è abitudine disputare la maggior parte delle partite della nazionale di casa nella capitale La Paz, ad un'altitudine che sfiora i 4000 metri e che regala un deciso vantaggio ai locali, maggiormente abituati agli sforzi fisici a quell quota, ma senza andare troppo lontano, la scelta di mettere in calendario lo spareggio mondiale tra Italia e Macedonia del Nord del prossimo marzo allo stadio Renzo Barbera di Palermo, non appare casuale.
In altre parole, cercare di disputare i vari match nella sede abile a garantire un piccolo vantaggio logistico o ambientale, è un trucchetto utilizzato da sempre dalle varie federazioni di casa e accettato come parte del gioco. Tutto questo almeno fino a ieri, quando le nazionali di Stati Uniti e Honduras si sono affrontate nell'ultimo turno delle qualificazioni ai prossimi mondiali.
L'incontro si è svolto infatti, per volere della federazione statunitense, in Minnesota, davanti ai diciannovemila spettatori dell'Allianz Field di Saint Paul, ad una temperatura che ha sfiorato i meno venti gradi sotto lo zero. Condizioni proibitive per tutti i protagonisti, scesi in campo con speciali protezioni per il freddo, ma soprattutto per gli spaesati ospiti, affatto abituati a giocare a temperature così estreme.
La differenza tecnica, già esistente in condizioni normali tra le due squadre, si è così ampliata a dismisura e la Nazionale a stelle e strisce ha potuto agevolmente avere la meglio degli avversari, sconfitti con un sonoro 3-0 (in rete è andato anche lo juventino McKennie), e costretti addirittura a cambiare alcuni giocatori all'intervallo poiché vittime di ipotermia.
Nulla di illegale, come accennato poco fa, ma quella che è apparsa quanto meno come una furbata fuori luogo, da parte del movimento sportivo dello Zio Sam, ha lasciato pesanti strascichi a livello mediatico anche tra gli appassionati sportivi di tutto il mondo, piuttosto critici sul modo di concepire la lealtà sportiva degli americani.
L'allenatore dell'Honduras, Hernan Dario Gomez, non ha avuto peli sulla lingua nel commentare, a fine partita, la scelta di una sede così estrema, puntando il dito sulla federazione statunitense e sul suo scarso interesse nei confronti della salute dei calciatori:
Non è possibile fare commenti in circostanze del genere. Nello spogliatoio, ai miei giocatori sono stati somministrati liquidi per via endovenosa e molti di loro ora stanno male...
Di diverso avviso invece il Commissario Tecnico degli USA, Gregg Berhalter, che ci ha tenuto a sottolineare come anche la sua squadra sia chiamata spesso a giocare a temperature proibitive in Messico o in altri stati del Centro America:
Quando siamo noi a scendere in campo in quei paesi dove troviamo 30 gradi e il 90 per cento di umidità, i ragazzi si disidratano, hanno crampi ed esaurimenti da calore. Questa è la natura della nostra competizione, l'ondata di freddo è arrivata ed era qualcosa che non potevamo controllare. Tutto ciò che possiamo fare una volta che ciò accade è cercare di minimizzare i rischi indossando l'abbigliamento adeguato e continuare a giocare…
La Federazione americana si è giustificata sostenendo di aver messo a disposizione anche degli ospiti speciali protezioni termiche, (lo stesso arbitro, il giamaicano Nation ha diretto l'incontro in calzamaglia e passamontagna) ma per il portiere Lopez, e il centravanti Quioto, che hanno riportato i problemi maggiori, evidentemente gli accorgimenti non sono bastati.
Gli USA hanno subito di fronte al mondo di una pesante caduta di stile o anche per voi la scelta di disputare il match in Minnesota rientra nelle regole del gioco? Grazie per la lettura e alla prossima!